La Fabbrica degli Stronzi
drammaturgia Maniaci d’Amore
con Tommaso Bianco, Francesco d’Amore, Luciana Maniaci e Maurizio Sguotti
regia Kronoteatro e Maniaci d’Amore
scene e costumi Francesca Marsella
disegno luci e responsabile tecnico Alex Nesti
produzione Kronoteatro
coproduzione Teatro Nazionale di Genova
con il sostegno di PimOff Milano
durata prevista 60 minuti
Sono tempi cattivi, dicono gli uomini.
Vivano bene e i tempi saranno buoni
Sant’Agostino
L’incontro sorprendente tra le compagnie Maniaci d’Amore e Kronoteatro, diverse ma accomunate da uno sguardo impietoso sul reale, ci porta in un mondo isterico, meschino, fatto esclusivamente di vittime.
Siamo attorno alla salma di una donna. I tre figli devono lavarla, truccarla e vestirla prima del funerale. Mentre la preparano ripercorrono piccoli episodi significa>vi della vita famigliare. Si tratta di eventi neutri ma sempre vissuti come terribili abusi, alibi perfetto per continuare una vita senza responsabilità. Per questi personaggi la colpa di ogni loro sofferenza, frustrazione e sventura è sempre attribuita a qualcun altro: la crudeltà dell’altro sesso, la ferocia dei bulli, il duro mondo del lavoro. Ma soprattutto, lei: la madre.
A partire da alcune letture fondamentali, tra cui "Critica della vittima" di Daniele Giglioli e “La società senza dolore" di Byung-chul Han, lo spettacolo esplora, con livido umorismo e qualche baluginio di tenerezza, il paradigma vittimario così radicato oggi nella psicanalisi, nei media, nella famiglia, nel nostro modo di abitare il mondo.
Lo stile sospeso, surreale, dei Maniaci d'Amore si sposa così, con quello abrasivo, amaro, di Kronoteatro, in un lavoro originale che esplora il gusto tutto contemporaneo di riconoscersi non in chi agisce ma in chi subisce, la gara popolare a chi sente di bruciare di più nell’inferno che sono gli altri.
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foto e video di Luca Del Pia, Gabriele Lupo, Nicolò Puppo - design di Alex Nesti