Barbablù - Gilles de Rais
regia Maurizio Sguotti
ispirato a Barbablù di Charles Perrault
con Tommaso Bianco
spazio scenico Kronoteatro
costumi Francesca Marsella
disegno luci e tecnica Alex Nesti
produzione Kronoteatro
durata 45 minuti
Gilles de Montmorency-Laval, Barone di Rais, fu capitano dell'esercito francese e compagno d'armi di Giovanna d'Arco.
Fu dedito a pratiche alchemiche e occulte in cui torturò, stuprò e uccise almeno 140 bambini e adolescenti.
Accusato di praticare l'occulto, dopo il 1432 venne implicato in una serie di omicidi di bambini. Le uccisioni si fermarono nel 1440, quando un'indagine ecclesiastica portò alla luce i reati. Durante il processo i genitori dei bambini scomparsi e i complici di Gilles testimoniarono contro di lui, facendolo condannare a morte. Venne impiccato a Nantes il 26 ottobre 1440, ma Gilles de Rais sa, anche in punto di morte, essere protagonista. Reo confesso dei suoi crimini, si cala così efficacemente nella parte del pentito, da giungere a commuovere i giudici e la folla.
Da questa tragica vicenda prende parte la fiaba scura dei fratelli Grimm, Barbablù, che oggi noi cerchiamo di riportare in scena in tutta la sua crudezza e il suo carico di tensione attraverso un'indagine sulla caducità della mente.
La favola ci dice che la sposa di Barbablù contrappone la propria levità e grazia alla cruenta morbosità del marito, salvo poi non risparmiarne la vita una volta scoperti i cadaveri delle precedenti amanti del marito. Omologhe nel genere, ma non nel destino, si dice.
È una donna che non si terrorizza, ma anzi vendica il male con il male.
In scena Barbablù-Gilles de Rais, da solo, ripercorre la sua discesa nell'oscuro, nel vortice di pazzia e malvagità che la condotto, in pochi anni, a passare da valoroso e stimato capitano dell'esercito a stregone/alchimista, chiuso nel buio delle sue segrete dove la sua mostruosità prende la forma della violenza.
È l'amore non corrisposto che smuove il male dentro Gilles, la frustrazione di un amore impossibile: quello per la pulzella d'Orléans? Non lo sappiamo, ma dopo il rogo della santa, non c'è più un freno all'ira del Barone, non c'è più un Dio cui aggrapparsi.
Barbablù-Gilles de Rais è una riflessione sull'uomo e i suoi recessi, sulla fragilità del psiche in contrapposizione alla forza del corpo. È una ricerca sul crinale sottile, labile ed effimero che divide la pazzia dalla fredda e decisa crudeltà. Tra l'accecamento e la fredda pratica del male.
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